venerdì 5 febbraio 2010

L' eredità di Gramsci

In questa giornata di sciopero generale in Sardegna, rifletto su quale possa essere il nostro ruolo politico e quale coscienza ci spinga ad agire. Allora mi viene in mente Gramsci e il suo pensiero estremamente contemporaneo e scavando a fondo ritrovo il mio primo incontro con lui.
Ero alle elementari, avevo 6 o 7 anni e la maestra un giorno decise di leggere la lettera che un uomo in prigionia scrisse a suo figlio...


20 maggio 1929

Caro Delio,

ho saputo che vai a scuola, che sei alto ben l metro e 8 centimetri e che pesi 18 chili. Così penso che tu sei già molto grande e che tra poco tempo mi scriverai delle lettere. In attesa di ciò, puoi già oggi fare scrivere alla mamma, sotto la tua dettatura, delle lettere, come facevi scrivere me, a Roma, i pimpò per la nonna. Così mi dirai se a scuola ti piacciono gli altri bambini e cosa impari e come ti piace giocare. So che costruisci aeroplani e treni e partecipi attivamente all'industrializzazione del paese, ma poi questi aeroplani volano davvero e questi treni corrono? Se ci fossi io, almeno metterei la sigaretta nella ciminiera, in modo che si vedesse un po' di fumo! Poi mi devi scrivere qualche cosa di Giuliano. Che te ne pare? Ti aiuta nei tuoi lavori? È anch'egli un costruttore, oppure è ancora troppo piccolo, per meritarsi questa qualifica? Insomma io voglio sapere un mucchio di cose e poiché tu sei così grande, e, mi hanno detto, anche un po' chiacchierino, così sono sicuro che mi scriverai, con la mano della mamma, per adesso, una lettera lunga lunga, con tutte queste notizie e altre ancora. E io ti darò notizie di una rosa che ho piantato e di una lucertola* che voglio educare. Bacia Giuliano per conto mio e anche la mamma e tutti quanti di casa e la mamma bacerà te a sua volta per conto mio.

Toi Papa

* Ho pensato che forse tu non conosci le lucertole: si tratta di una specie di coccodrilli che rimangono sempre piccini


....ricordo sempre con commozione quell'incontro. Indirettamente lo lego a ciò che mi ha guidato ogni volta che ho manifestato, ogni volta che ho autogestito, ogni volta che prendo parola nel consiglio di classe, ogni volta che ci riuniamo a parlare e ogni volta che cerchiamo il cambiamento.

1 commento:

  1. che bella lettera :)

    ho conosciuto Gramsci (a parte il nome che non si può non conoscere) decisamente più tardi (meglio tardi che mai). E avevo letto il pezzo "Odio gli Indifferenti" de "La città futura"..mai parole mi hanno segnato di più. Mi hanno spronato a non essere indifferente appunto, e mi hanno insegnato che non preoccuparsi del tessuto sociale che cresce senza che noi ce ne accorgiamo, aiuta solo i pochi che possono a potere ancora di più (non so se rendo l'idea).
    E' senz'altro nel mio podio de "Le menti più profonde" e non si può non portare un immenso rispetto.

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