lunedì 29 marzo 2010

Cultura, si, da tubo catodico.

Tutto si basa sull' ignoranza. Tutto il nostro governo è basato sull'ignoranza. Se solo la gente aprisse gli occhi e sturasse le orecchie, oh mio caro Paese quanti problemi in meno avresti di cui preoccuparti.
Non ci vuole una spiccata o particolare intelligenza per capire che chi ci governa conta sull' ignoranza generale, lo si vede dalle sue promesse, lo si vede dai suoi programmi politici, e lo si vede sopratutto da come affronta i problemi sociali.
La realtà è che un ragazzo come me, cioè senza una spiccata o particolare intelligenza, una cultura che non va oltre il primo anno di università ma con un minimo di capacità critica, si sente ogni giorno profondamente preso per i fondelli. E mi chiedo, il problema siamo noi? Cioè i ragazzi che si pongono delle domande? No, il problema non siamo noi. Il problema è tutta questa gente che impasta le proprie giornate con delle notizie talmente superficiali da poter essere paragonate ad un servizio di Emilio Fede, e sono le stesse che non vogliono sentir ragioni quando una buon' anima cerca di portare un minimo di informazione dentro le loro menti, pretendendo anche di esser seguite da chi, come me, non si accontenta di un " E' tutto vero! Non hai seguito il tg ?" oppure " Scusa, ma non hai letto Il Giornale stamattina?".
E mi chiedo, perchè tutto questo? Certo è più semplice scegliere un "si" ad un "no", comporta meno spiegazioni, meno sforzo. Ma è questa la strada giusta? Preferire l'ignoranza perchè la cultura comporta troppa fatica? Che tristezza ragazzi, che delusione.
E si finisce così col sentirsi un pesce fuor d'acqua, dentro un mare di gente che se ne frega di tutto ed è fiera di farlo, come se l'ignoranza avesse una propria bellezza. E ci vuole ben poco per rendersi conto quanto è diffusa questa linea di pensiero, il binario morto dell'ignoranza.
Basti vedere il servizio di Raiperunanotte alla manifestazione del Pdl. Tutti fieri ed impettiti, chi con il cappello raffigurante una bella croce celtica e chi al suo fianco con un cartello raffigurante lascritta "SANTORO FASCISTA" (Un bel paradosso non credete?!), chi salutando il corteo nel modo più democratico possibile cioè col saluto romano e chi semplicemente rispondeva alle domande con offese di bassa cultura. Bella gente quella del partito dell'amore.
Prendiamo in considerazione l'ultima proposta del nostro amato premier, 100 milioni di alberi piantati in Italia, oltre al costo esorbitante dovuto alla manutenzione dei primi anni, io mi chiedo, ma dove vogliono piantare tutti questi alberi!?
Pensiamo ai siti di costruzione delle centrali nucleari, di cui una nell' Oristanese, cioè andando a coprire gran parte dell' unica zona coltivabile della nostra regione, e per rimanere in tema ricordiamo il g8 della Maddalena e ad Achille Toro, nomen omen, e a tutta l'inchiesta derivata dagli appalti.
E poi cosa altro c'è da ricordare? Ah si, la Lega che continua a prendere piede in tutta Italia, anche in Sardegna purtroppo, ai suoi programmi politici retrogradi, xenofobi e razzisti. E noi sardi che ospitiamo un partito politico del genere, ma ci rendiamo conto? La stessa gente che definisce "Pecorari", "Sardi di merda", "Terroni", i nostri conterranei che sono andati al nord Italia in cerca di un lavoro onesto e retribuito.
Basti pensare a Lombardi e Di Girolamo, a Dell' Utri e il suo eroe, Vittorio Mangano, pluriomicida e stalliere in casa Berlusconi. Politici legati alla mafia, politici mafiosi.
Al bavaglio mediatico imposto da Berlusconi e accettato da Masi, Minzolini e Innocenzi, al Lodo Alfano, al decreto Salvaliste,a tutte le leggi ad personam, e ai ripetuti attacchi su magistrati.
Alle belle parole del Premier, sempre piene di euforia con quel sorriso che denota falsità più che fiducia, riguardo la crisi mettendo in dubbio la mia esistenza in Sardegna, dato che viene descritta come una regione in piena rinascita.
E arriva la fine, dovuta allo spazio non di certo alla mancanza di argomenti, basti pensare a tutte le intercettazioni e al terrore che infondono nel Pdl, che cerca di camuffare il tutto parlando di rispetto della privacy.
Se solo si smettesse di prendere tutto per scontato perchè visto in un servizio al Tg, poichè è questo il vero problema dell' Italia, la poca voglia di informarsi e di rendersi conto di quello che realmente accade, evitando di dare un giudizio morale ai fatti che si svolgono nella nostra società facendo pagare così a tutta la popolazione, anche quella che non lo merita, una condanna, che è quella di dover subire questi abusi di potere ed esser visti come dei ribelli pur avendo solo voglia di giustizia sociale e non di creare un nuovo '68, anche se a mio dire, una rivoluzione sarebbe necessaria per ripulire il paese da tutta questa feccia.

giovedì 18 marzo 2010

La Fisica in Sardegna verso la morte

Grazie alle (contro)riforme di questo Governo la Fisica rischia di sparire dalla Sardegna.
Questa non è una provocazione.
Per garantire le lauree triennali e specialistiche servono 20 garanti. Allo stato attuale ne sono presenti 16.
La mancanza potrebbe essere sopperita dai ricercatori, ma questi hanno avviato una protesta non garantendo l'attività didattica. Attività che hanno prestato gratuitamente per anni e che non spetta loro.
Il Collettivo Redshift solidarizza con i ricercatori e li invita a continuare la loro lotta!
L'Università italiana distrutta e sbeffeggiata da questo Governo, non può e non deve essere risollevata con le sole forze precarie dei ricercatori.
L'Università dev'essere salvata ma devono essere gli studenti tutti a sollevarsi, dovrebbe essere l'intero corpo docente a ribellarsi.
L'Università non è un "costo". L'Università è cultura. E' il futuro.

Ma più delle parole contano i fatti.
Il Collettivo Redshift propone quindi le seguenti azioni:
1. Blocco immediato e totale di ogni attività didattica: se vi sembra troppo aspettate all'anno prossimo a ribellarvi... quando l'attività didattica non ci sarà proprio!
2. Assemblea generale di studenti, ricercatori e docenti per il coordinamento delle attività per risolvere il problema: le soluzioni ci sono,ma non si trovano da sole.
3. Lettera aperta congiunta di studenti, ricercatori e docenti all'indirizzo del ministero sui principali organi di informazione.

sabato 13 marzo 2010

Bolzaneto, per non dimenticare.

"Entro stasera vi scoperemo tutte.", "Sei un gay o un comunista?", "Troia, devi fare pompini a tutti.", "Ora vi portiamo nei furgoni e vi stupriamo tutte.", ad una ragazza le schiacciano la testa nel cesso, le dicono: "Che bel culo che hai, ti piace il manganello eh?", un ragazzo è costretto a spogliarsi nudo, a sollevare il pene mostrandolo agli agenti seduti alla scrivania, che lo ustionano con un accendino. Una ragazza è stata costretta a rimuovere il suo piercing vaginale con le mestruazioni dinanzi a quattro, cinque persone, sotto le risate e gli scherni generali. Chi con una piede fratturato non riesce a tenere la posizione della " ballerina", in punta di piedi, e per questo viene pestato. Chi riceve colpi sui genitali con dei salami, costretto a schiena in terra e con la gambe in alto e divaricate, riportando un trauma testicolare. E poi tutti insieme costretti a cantare "Viva la polizia penitenziaria!". BOLZANETO.
Una persona di cuore al solo pensiero di queste frasi viene pervasa dai brividi. Una persona di cuore, non riesce a credere a frasi ed azioni come queste. E' impossibile direte voi. Non si può essere così schifosi, siamo umani, persone, dove si trova la forza per fare determinate cose? Bene, che non tutte siamo persone "di cuore", è risaputo. Son passati 9 anni dalle torture di Bolzaneto, e ancora c'è chi, come me, a sentire quelle frasi, rivivere quei momenti -indirettamente, grazie a dio - non riesce a chiudere occhio la notte. BOLZANETO. Ma bisogna ricordare, non bisogna mai scordarsi delle vergogne del passato, per essere più forti, per trovare ogni giorno quella giustizia sociale, che ahimè ai tempi d'oggi, è quasi sparita.
Era nel luglio 2001, era Genova, era il g8. Da subito si viveva un clima di tensione dovuto agli scontri con i black-block, alla distruzione totale della città da parte di questi ultimi, e alle cariche delle forze dell'ordine su quei cortei autorizzati e pacifisti che ben poco avevano a che vedere con l'operato degli anarchici. Non credo ci sia bisogno di ricorrere a delle immagini per ricordare, io almeno , ho tutto stampato in testa. Ma non ci vuole molto per rinfrescare la memoria, su internet ci son numerosi video e foto che ricordano queste violenze. In particolare ricordo una ragazza, con il cranio aperto dalle manganellate, il setto nasale spappolato, che dopo esser stata medicata dai medici che hanno improvvisato un pronto soccorso mobile per evitare di portare i ragazzi in ospedale e quindi, portarli verso una condanna, parla. "Noi dobbiamo decidere se farci curare, e quindi essere fermati e poi essere portati in qualche carcere, o se prendere un embolo per scappare da tutte queste violenze. Voi cosa scegliereste? Io, forse, preferisco un embolo. E voi? ". BOLZANETO.
Non finisce tutto così, come sapete,diversi sono gli arrestati e molti di questi verranno trasportati alla caserma di BOLZANETO. Il Lager. Dal 20 al 22 luglio 2001. In questi giorni son stati torturati poco più di 300 persone -252 arresti e 55 fermi per l'esattezza- , ragazzi, ragazze, persone di una certa età, e anche un minorenne. Ragazzi come noi, ragazzi come tutti. Italiani e stranieri. Gente venuta in Italia, a Genova, con lo scopo di manifestare contro il g8, in modo pacifico, in modo civile, per poi ritrovarsi in un carcere-lager ,in cui l'unica differenza sta nei lavori forzati. BOLZANETO.
E' inutile cercare di spiegare questi comportamenti, è inutile cercare di trovare un senso logico a questi avvenimenti. La realtà, è che in Italia non esiste una legge che condanna la tortura, son 20 anni che si cerca di farla, e sono 20 gli anni di fallimento. La realtà è che questi...Come defirli? Individui? Persone? Forze dell' ordine? Maiali? Sbirri?...credevano di avere come si suol dire, il culo parato, dall'alto. Ma piano piano, prima o poi, pezzo per pezzo, la verità viene a galla e le condanne, arrivano, in ritardo, ma arrivano. La sera del 5 marzo 2010. La corte d'appello del tribunale di Genova moltiplica le condanne di primo grado verso tutti questi...Come chiamarli? Porci? Delinquenti? Schifosi?...Gli imputati nella sentenza di primo grado erano solo 15, ora sono 44. Lo stato risarcirà tutti i no-global torturati per una cifra complessiva di circa 10 milioni di euro. Sette condanne, gli altri in prescrizione. I sette imputati condannati sono: l'assistente capo della Polizia di stato Massimo Luigi Pigozzi (3 anni e 2 mesi), gli agenti di polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia (1 anno) e il medico Sonia Sciandra (2 anni e 2 mesi). Pene confermate a 1 anno per gli ispettori della Polizia di Stato Matilde Arecco, Mario Turco e Paolo Ubaldi. Tutt'ora nello scrivere questo ho una nausa che mi sale dentro, ho voglia di gridare, di vomitare il mio odio. Ma l'unica cosa che possiamo fare è confidare nel lavoro della giustizia. BOLZANETO, per non dimenticare.